ISIS E I SETTE SCORPIONI

 

Questo testo è un adattamento libero della leggenda di Isis e i Sette Scorpioni scritta sulla Stele di Metternich trovata ad Alessandria nel 1828 durante gli scavi per la costruzione di una cisterna in un antico monastero francescano e datata nel regno di Nectanebo II. La stele fu presentata per Muhammad Ali Pasha dal principe Metternich a cui diede il suo nome, in scrittura geroglifica e di carattere protettivo e mitologico. La stele presenta differenti immagini e testi di leggende mitologiche e invocazioni contro i morsi degli scorpioni, dei serpenti e altri animali. In essa Isis viaggiava accompagnata da sette scorpioni e si narra il potere della Dea attraverso la magia quando devolve la vita al figlio di una donna, punto da uno degli scorpioni. La stele si trova attualmente nel Metropolitan Museum di New York. Il testo sotto riportato è un adattamento basato sulla pubblicazione dei testi che appaiono nell'opera di Wallis Budge "Legends of the Gods".

Secondo la leggenda che si potrà denominare "Primo Tempo", quando la Creazione non era ancora del tutto completata e non esisteva ancora un ordine stabilito nell'Universo, La Dea Isis, insieme a suo figlio Horus, giunse ai pantani del Delta, per ascondersi da suo fratello Seth, l'assassino del suo sposo Osiris. Un giorno Horus venne punto da un animale velenoso e il lamento di Isis provocò che la barca solare andasse in suo aiuto. Ra, incaricato di vegliare per la sicurezza del bambino, invitò Toth a prendersene cura. Il Dio Toth recitò incantesimi che ridettero la vita ad Horus, assicurandosi che le stesse parole da lui recitate, avrebbero avuto lo stesso effetto sopra qualunque essere umano...........

 

 

" Io sono Isis, la grande Dea, la Signora della Magia, la Potente negli incantesimi.

Salì dalla mia casa , nella quale mio fratello Seth mi aveva rinchiuso, perchè Thot mi chiamò. Thot, il Dio grande poderoso della giustizia e verità in terra e in cielo. Egli mi chiamò e mi disse:

"Vieni Isis è bene ascoltare perchè hai vita per l'uomo che si fa guidare per il consenso degli altri. Nasconditi, tu e tuo figlio, perchè lui può arrivare fino a voi. Le sue membra cresceranno e la sua forza sarà poderosa e accederà al trono di suo padre e quando accadrà, il ruolo di Governatore delle Due Terre sarà suo."

Fuggì quando Ra discese in gloria per il lato occidentale del cielo e il manto della notte coprì il cielo. Con me vennero i sette scorpioni e i loro nomi erano Tefen y Befen, Mestet y Mestetef, Petet, Tetet y Matet.

Dietro di me stavano Tefen e Befen, Mestet e Mestetef su ognuno dei miei lati, davanti Petet, Tetet e Metet, vigilando e proteggendo il cammino perchè nessuno potesse creare difficoltà al mio viaggio.

Io gli ordinai a voce alta e le mie parole attraversarono il vento e penetrarono nei loro orecchi:

"non conosceremo nessun negro, non saluteremo nessun rosso, non presteremo attenzione a nessuna creatura nobile o plebea. Mantenete il vostro viso nel cammino."

Allora vagai per la terra d'Egitto, Tefen e Befen tra di me, Mestet e Mestetet sui miei lati, Petet, Tetet e Matet davanti a me; e in questo modo arrivammo a Per-Sui dove si venera il coccodrillo e la Città dei Due Sandali che è la città delle Dee Gemelle, li dove cominciano i pantani del Nord delPaese, dove ci sono i campi di papiro e dove abitano gli uomini dei pantani; e da qui alla Grande Acqua Verde nella Terra del Nord.

Quando arrivammo fuori, vicino alle case che abitano gli uomini del mare, passammo vicino alla casa di una ricca donna di nome Usert. Ella era sulla porta. Da lontano mi vide arrivare stanca, affaticata e dolorante e di buon grado mi avrebbe offerto di entrare in casa,però quando mi diressi verso di lei con l'intenzione di salutarla, mi chiuse la porta per paura dei sette scorpioni che mi seguivano.

Continuai il mio cammino e incontrai una donna del mare che mi aprì la porta di casa sua nella quale potei riposare, qui i sette scorpioni si misero d'accordo e unirono tutto il loro veleno sotto il pungiglione di Tefen in modo che una sua puntura divenne sette volte poderosa. Allora Tefen ritornò a casa della donna di nome Usert, quella che ci negò il riposo. La sua porta era ancora chiusa però Tefen osservò una piccola grata da cui potè introdursi all'interno della casa dove incontrò il figlio della donna. Camminando fino a lui, gli iniettò il veleno del suo pungiglione sette volte potente,  e si dichiarò un fuoco nella casa della donna e non avendo acqua per estinguerlo, fu il Cielo ad inviare acqua sopra la casa. Un gran prodigio perchè l'epoca delle piogge non era ancora arrivata.

La donna di nome Uster, che ci aveva negato la sua casa, piangeva e il suo cuore era triste perchè non sapeva se suo figlio sarebbe vissuto o meno. Vagò tra la gente, piangendo di dolore, però nessuno sentì i suoi lamenti. E quando arrivò a me il suo lamento e il mio cuore si riempì di dolore per il suo dramma, sentì pietà per ella e tornai a prenderla con l'intenzione di restituire la vita al bambino, senza colpa. Arrivati da lei, accudimmo il luogo nel quale stava il suo amato figlio. Allora io dissi alla donna:

"Vieni a me, vieni da me! osserva la mia bocca che da la vita, che tiene il potere di distruggere le male creature con l'emissione di certe parole, che mio padre mi ha dato di conoscere. Sono la sua amata figlia, la discendenza del suo corpo.

Io sono Isis, La Signora della magia, La cui  voce fa che si distolga dalla morte". Dissi a voce alta le parole Poderose, le parole che può udire anche la morte, e posi le mie mani sopra il corpo del bimbo al quale dovevo restituire la Vita. Freddo e immobile stava il suo corpo a causa del veleno potente di Tefen. Allora pronunciai la formula magica contro il veleno dello scorpione e queste furono le mie parole:

"Oh veleno di Tefen, sali ed esci dal corpo e cadi sopra la terra!

Veleno di Befen, non avanzare, non penetrare, sali fuori da questo corpo e cadi sopra la terra.

Perchè io sono Isis, la Grande maga, Signora degli incantesimi. Pratico la magia e pronuncio queste parole.

Scusatemi tutti, voi, rettili che possedete il potere di mordere e pungere.

Esci o veleno di Mestet!

Vai oltre o veleno di Mestetef!

Non circolare veleno di Petet e Tetet!

Non ti avvicinare veleno di Matet"!

Allora segue l'incantesimo contro il veleno dato da Geb a Isis

"Non chiamare i Tesheru, gira il tuo occhio lontano dalla nobile signora che sta nella sua casa, gira la tua faccia verso la terra fino a che arriveremo ai luoghi in cui occultare in Jeb. Il bambino vivrà, il veleno morirà. Ra vivrà e il veleno morirà.

Come Horus  si è fatto forte per l'intervento di sua madre, così quello che ha ferito si farà forte."

Allora il bambino si recuperò e il fuoco provocato nella casa di Usert fu estinto e il cielo fu soddisfatto per le parole di Isis, la Dea. La donna,  venne a me a mi diede delle sue cose e anche i suoi bracciali, le sue collane, la sua ricchezza e le portai a casa della donna povera come ricompensa per avermi aperto la porta della sua casa quando, stanca e dolorante, ero alla ricerca di riposo.

E allora gli uomini delle Due Terre fecero una massa di farina di  frumento e sale e la depositarono sopra le ferite inferte dal pungiglione dello scorpione e recitarono le Parole Magiche che io avevo recitato sopra il figlio della donna quando sette volte il veleno di Tefen era al suo interno, perchè io sono Isis, La grande Maga, la Signora dell aMagia e Signora degli Incantesimi."

 

(Francisco Lopez - Egiptologia)